Tu chiamale se vuoi emozioni. Hanno una natura doppia un po’ immateriali perché stanno nella mente e un po’ materiali perché le sentiamo con il corpo.
Queste benedette emozioni a cui spesso facciamo fatica ad abbandonarci, per la paura di esserne travolti.
ll problema non sono le emozioni ma il concedersi di sentirle, stabilire una relazione sana con esse.
Il respiro accresce la nostra capacità di sentire, la nostra capacità di stare con noi stessi. Attraverso il respiro impariamo a vivere pienamente le nostre emozioni, a non controllarle, che non significa lasciarci travolgere da esse, ma lasciare che ci attraversino, che portino il loro messaggio e poi lasciarle andare.
Ogni emozione bloccata o trattenuta si riflette nel nostro corpo con un disagio, un dolore, una malattia.
Più respiriamo, più sentiamo, più ci avviciniamo al nostro Essere.
Prarica
Stai in posizione eretta
Piedi distanziati circa 45 cm le dita rivolte leggermente indentro
Fai il pugno e metti le nocche rivolte verso l’alto contro le reni.
Piega le ginocchia più che puoi senza sollevare i talloni.
Inarcateti all’indietro sopra i pugni, ma il peso rimane sugli avampiedi.
Respira profondamente nel ventre espandendolo
Come era il tuo respiro? Senti tensione nella schiena? Nelle cosce? Le gambe cominciano a vibrare? Il vostro sedere era indietro o spinto in avanti?
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